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Corretta igiene Vulvo-Vaginale

Corretta igiene Vulvo-Vaginale
8 Maggio 2019NIcola IannantuoniConsigliGinecologiaPrevenzioneConsigliGinecologiaGinecologoIgieneMedicoVisita
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Uno dei disturbi femminili più frequenti è costituito dalle infiammazioni vulvari e vaginali che spesso sono occasione di automedicazione ma che se non ben trattate tendono a recidivare e a complicarsi. Talora il principale fattore responsabile è un agente patogeno, mentre in alcuni casi non si identifica alcun germe e si parla di vulvovaginiti non infettive. Le cause che possono determinare quest’ultimo tipo di infiammazione sono varie, spesso poco conosciute e quasi mai diagnosticate. I principali fattori che espongono al rischio di sviluppare vulvovaginiti di natura non infettiva sono rappresentati da:

  • Abitudini igieniche:I detergenti intimi e le lavande vaginali, soprattutto se ricchi di deodoranti, profumi e additivi se usati in eccesso, espongono la cute e la mucosa dei genitali all’azione irritante di sostanze chimiche che determinano un danno sia mediante allergizzazione, sia con effetto diretto.
  • Rapporti sessuali:durante l’attività sessuale, se non è presente un’adeguata lubrificazione, come accade nelle donne che soffrono di infiammazioni vulvovaginali ricorrenti o in postmenopausa, si possono creare abrasioni microscopiche che favoriscono la penetrazione di agenti esterni, possibile fonte di sensibilizzazione.
  • Abbigliamento:L’abitudine ad indossare indumenti molto attillati, soprattutto se costituiti da un materiale sintetico (nylon o lycra), possono alterare l’ecosistema vaginale rendendolo più sensibile a molecole esogene.
  • Fattori psicologici:Talvolta, donne che presentano vulvovaginiti ricorrenti di natura non infettiva conducono una vita sessuale insoddisfacente o presentano diversi manifestazioni di disagio psicologico legato alla propria autostima, all’armonia di coppia fino a quadri francamente ansioso depressivi.

Per evitare infezioni vaginali ricorrenti è importante potenziare il proprio sistema di difesa e non alterare l’equilibrio vaginale, ecco in quale modo:

  • In caso di alterazione del pH vaginale accertata si devono eseguire lavaggi, a seconda dei casi, con detergenti a carattere acido o alcalino (ad es. a base di aceto o di bicarbonato);
  • Evitare l’eccessiva pulizia genitale con prodotti disinfettanti e aggressivi e soprattutto contenenti profumi o additivi;
  • Eventualmente fare lavaggi con preparati a base di sapone di Marsiglia;
  • Evitare o ridurre al minimo l’uso di lavande vaginali, preferendo quelle a pH fisiologico;
  • Avere un comportamento sessuale consapevole, usare sempre il preservativo, soprattutto in caso di partner multipli;
  • Dopo i rapporti sessuali bisogna eseguire un lavaggio accurato dei genitali, poiché lo sperma modifica il pH;
  • Eseguire una corretta igiene post-coitale, ricordandosi che urinare dopo un rapporto riduce il rischio di infezioni e di cistiti;
  • Eseguire una corretta igiene perineale da effettuarsi con direzione vulva-retto;
  • Evitare di indossare biancheria intima sintetica, slip colorati, salva slip e vestiti aderenti soprattutto se di nylon o lycra; il materiale sintetico non permette una corretta ossigenazione tissutale, favorisce il ristagno di secrezioni, la possibilità di sovra infezione nonché di una possibile sensibilizzazione a fattori di contatto;
  • Preferire biancheria intima in puro cotone, meglio se non colorato;
  • Evitare lo scambio di biancheria intima;
  • Al mare o in piscina non stare a lungo con il costume bagnato in quanto l’ambiente caldo umido favorisce il proliferare della candida;
  • Seguire una dieta corretta ed equilibrata;
  • Se il medico lo ritenesse necessario si possono assumere fermenti lattici o integratori alimentari per ridurre il rischio di infezioni ricorrenti.

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